Scuola di Montagna, potrebbe essere Scuola di Bosco o Scuola di Mare.
Perché allora di Montagna? Perché la nostra vita si svolge ai piedi delle Alpi e molto spesso tra le sue creste innevate o verdeggianti a seconda della stagione.
La montagna insegna da sempre, le sue ascese faticose, le sue altezze ipnotiche che richiamano gli spiriti desiderosi di avventure solitarie, le sue leggi semplici e dure, da secoli danno lezioni indelebili.
Molti libri sono stati scritti e molte sono le storie disperse tra le rocce. Spesso storie aspre e commoventi. Tanti volgendo lo sguardo verso le vette continueranno a sentirsi attratti, irrimediabilmente stregati e pronti a lasciare tutto per un'ascesa.
Noi abbiamo le montagne nei nostri orizzonti quotidiani, nella strada per andare e in quella per tornare e il loro profilo é uno spartito di musica celestiale, un richiamo, un accordo che risuona. La loro una presenza silenziosa ma imponente che rimanda sempre a volgere il pensiero in alto. E fintanto che va in alto va bene. Andrebbe bene anche andasse in profondita' non cambia molto.
Perché c'é bisogno di una Scuola di Montagna?
Perché c'é bisogno di tornare. Tornare a camminare con il ritmo del cuore, cadenzando i passi cercando il proprio respiro. Tornare a fare fatica, a incontrare il proprio sudore, l'elasticitá del limite, lo stupore dell'arrivo, la quiete del riposo. Tornare a scoprire l'appoggio di un bastone, la direzione di un'impronta, il sapore del vento e l'arrivo di un temporale. Ricordare il significato di un volo basso di stormi, l'assenza di suoni in un bosco, il sapere delle mani, il valore del tempo. Non il tempo che ci schiaccia contro scadenze non nostre, ma il tempo che si spende per fabbricare un rifugio, per mungere una mucca, per veder sbocciare un seme. Il tempo quello inscritto nel dna dell'uomo, quello che un calendario aziendale non puó ingannare. C'é bisogno di quel tempo.
Ma chi ne ha maggiormente bisogno? Teoricamente tutti ma a mio avviso i bambini. Sono loro che ne sentono il bisogno.
Cosa si insegna in una Scuola di Montagna?
Nulla e tutto.
Nulla, si insegna il vuoto e la sua vertigine, la caduta e la risalita, il buio e la luce. Si insegna a camminare al chiarore delle stelle e a non inciampare. Si insegna a dimenticare quello che fino ad oggi non é stato utile, si insegna a sentire, non solo con le orecchie. A sentire con le mani, con i piedi, con i sensi liberi di espandersi entro il proprio habitat naturale. Si incontrano i detentori di antichi mestieri, mestieri di sopravvivenza, mestieri che erano un respiro dell'anima. Si insegna l'alternativa, per poter scegliere, lo sguardo altro dove un capodanno si puó festeggiare nel gelido abbraccio di una vetta godendo delle stelle e del silenzio.
Si impara la nostalgia per l'Eden perduto e la strada per tornarci.
E la grammatica, la matematica, la geometria, la geografia, la storia?
Sono tutte attorno a noi, la grammatica di un canto, la perfezione di una pigna nelle sue spirali odorose, la matematica di un formicaio, il nord e l'est sulle cortecce muschiose, la storia, sulla pelle. Non c'é bisogno di banchi e voti se la passione e lo stupore sono compagni di viaggio. Le asperitá sono lezioni dure. La vita insegna a vivere. La natura che é in noi risuona nel suo tempio se libera di esprimersi. Non siamo ancora robotici e la parte migliore di noi é connessa con Madre Terra. Il nostro benessere deriva dal cordone ombelicale che affonda con le radici degli alberi e si intreccia al loro abbraccio.
Alcune materie che si insegnano?
Quelle di cui c'é bisogno.
Nevicitá o la gioia di rotolarsi nella soffice neve dopo una lunga camminata, crepacciologia, dove mettere e non mettere il passo, setologia, quando meglio bere in salita e da quali fonti se non si ha scorta, zainicitá come preparare il proprio zaino. Resilienza e passione, sacrificio e ricompensa.
Le stagioni sono le classi in cui ci muoviamo, la bellezza del territorio, ispirazione.
Ci piace giocare come fanno i cuccioli di lupo che nell'azzuffrasi imparano la lotta e la gerarchia. Ci piace sperimentare perché solo provando si incarna una sapienza, ci piace scoprire perché la curiositá accresce il sapere e spinge a evolvere, ci piace condividere perché é bello
Chi volesse avere maggiori informazioni, sui corsi, le date, i luoghi puó scrivermi. Saremo felici di incontarvi.