Sole e freddo
Giornata perfetta per la neve, quella caduta nei giorni passati.
Sci alpinismo, un richiamo di parole non ancora tracciate sulla neve.
Da provare.
Partenza con la colazione in bocca, direzione Rochemolles.
La piccola Suzuki blu ci porta fino alla sbarra che blocca la salita di strada innevata e impraticabile. Davanti al cancello un giovane in mutande, sta indossando i pantaloni da neve, salita in solitaria da Torino. Noi spostiamo il blocco e ci inerpichiamo con le 4x4 su per i tornanti ripidi a strapiombo sul nulla. Uniche regole scoperta e divertimento.
Arriviamo alle Grange Mouchequite e ci vestiamo.
Scarponi morbidi, giacche strette ai polsi, maglie nella tuta, buff alzati, capelli calzati, agganci bloccati, occhiali da sole, zaino in spalla e finalmente gli sci!

Il paesaggio e’ di una bellezza infinita. Lascia incantati. Morbide linee bianche danzano con il blu denso del cielo. Silenzio attorno. Solo noi.
Salire e’ semplice e soffice e la neve attorno agli sci galleggia.
Il vento brucia le guance, il paesaggio e’ sospeso, le montagne emergono contro un cielo denso di colore, turbini di neve giocano con le vette e ci risparmiano per ora.
Per chi ha praticato sci da discesa e’ surreale affrontare una salita con le pelli di foca, quasi una rivincita che smorza la fatica.

Quello che sconcerta e’ la sensazione di immersione.
In questo territorio siamo anche noi silenziosi in armonica compenetrazione.
Siamo leggero fruscio e respiro cadenzato.
Attorno a noi immensita’ e potenza, le vette travolgono, une vague de frisson, onda di paura,  rispetto che toglie il fiato.
L’essere addomesticato dentro scalcia per un dietro front.
Respiro l’immenso attorno e guardo avanti, guardo la mia bambina che sale cadenzando i suoi passi, guardo la traccia che lasciamo e la verginità davanti e ringrazio per essere qui viva a sperimentare.
Sento forte il richiamo degli spazi alti, dello sguardo che incontra solo infinito, della fatica, della sfida, la strada verso…
Immagino un lupo che ci corre a fianco e un’aquila che firma il nostro cielo.
Amo tutto questo e amo condividerlo.

La sosta e’ dovuta, dietro una duna di neve che ci fa da schienale, come sedile lo zaino e cioccolata calda per la mia piccola. Si mangia poco a morsi freddi e giocosi.
Nella discesa, corse con gli sci, cadute e tuffi, nuvole terrestri, neve e cielo.
Movimenti morbidi, spigoli aboliti dalla danza della discesa, fluidità di linea, di pensiero di respiro. Mente sulla strategia, veloce, raffinata, pulita, sgrossata, rettificata.
Corpo in estasi adrenalinica.
Il vento sospeso cala, ci danza attorno, gioca con noi, solleva le ore e spinge al ritorno.
Lasciamo il sole ultimo per gli dei.
Affrontiamo la strada ma la voglia resta e resta, resta con il freddo delle mani e il secco sulle labbra e il cielo negli occhi.

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